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Galata morente

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C'era una volta, 1995, 1996, 1997, anni di miserere

tra centri clinici e centri estetici,

senza mai far centro, nella vita.

 

C'era una volta, 1998, 1999, 2000, millennium back,

corsi, e ricorsi, anni trascorsi a vendermi,

nella vita a due, nella vita a tre,

in cambio di sesso e cadute di stile,

in cambio dei tuoi baci mai dati.

 

C'era una volta, 2002, 2003, 2004, - senza 2001, odissea nello strazio-

sui confini illuminati a notte della mia anima,

in attesa d'un futuro inarrivabile,

senza nessuna intuizione che,

di futuri, non ne sarebbero arrivati mai.

 

C'era una volta, 2005, 2006, 2007,

nell'attesa infame di non arrendermi,

a resistere col coltello tra i denti,

lame nella schiena, tra le mani,

radendo a secco i miei propositi da Galata morente.

 

E ora, un 2008, ancora a dirti "ti amo",

mentre, tu, assorta, sdraiata nel tuo letto di boccioli di rosa

a domandarti dove sono andati a nascondersi

i sorrisi degli uomini veri,

non ti degni di cercarmi, di stanarmi.

 

Ti amo, e sono un uomo vero, muro,

in attesa d'altri anni, molti ancora, 

ancora duri.

 

[Galata morente, 2010]

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